L’anniversario
Che timidezza e timore siano modi di essere imparentati è un’evidenza etimologica. Sono entrambi figli della paura, che in me e mia madre assunse forme differenti, attivate in tutte e due i casi dalla figura di mio padre.

Fin dove può e deve arrivare l’amore per la famiglia? Cosa significa scendere a compromessi con se stessi pur di accettare una vita insieme a questa? Chi sono realmente i tuoi genitori?
Andrea Bajani, con una scrittura silenziosamente potente che scandisce l’emozione e i tempi del romanzo, vince il Premio Strega, sfatando il tabù secondo il quale l’amore per la propria famiglia debba superare tutto e ad ogni costo.
L’anniversario è il racconto di un figlio cresciuto con una madre abulica ed un padre abusante e che mostra le conseguenze di questi comportamenti e la sua scelta di vita .
Il risultato è un romanzo che mette in discussione diversi ruoli: quello di due genitori che sono comunque degli essere umani fallibili; e quello di un figlio che diventare protagonista di un nuovo modo di vivere. Amare se stesso significa anche creare un distacco da qualcosa che un figlio non può e non deve curare, ovvero il proprio nucleo familiare, scegliendo di accettare e conseguentemente sottrarsi da ciò che lo ferisce e lo debilita, quindi permettendosi di tracciare una distanza che salva.
La vera chiave del romanzo è, però, la scrittura.
Il contrasto tra razionalità ed emotività è messo in evidenza con la cronaca oscura degli eventi e l’eleganza stilistica e semantica della narrazione, restituendo al lettore l’emotività del narratore protagonista che mette, si, un confine, ma che, allo stesso tempo è custode della violenza subita e del dolore di un figlio che cambia il proprio destino con profondo rispetto, mostrando una nuova e diversa forma d’amore.